La spiritualità è una cosa seria? Ridere di se stessi per automigliorarsi.

Spiritualità

Ogni sublime umorismo comincia con la rinuncia dell’uomo a prendere sul serio la propria persona.

(Hermann Hesse)

“La spiritualità è una cosa seria!”, mi sono spesso sentito ripetere con sguardo fisso e postura impettita, e mentre ripenso a quei volti che nella mia infanzia hanno segnato l’inizio del mio rapporto con Dio, tengo una cartina tra le mani.

L’ho pescata apparentemente a caso, tra altre in un mazzo di Reikards; non è così.
Ho chiuso gli occhi, mi sono concentrato focalizzandomi sulla mia vita e su quello che maggiormente occupa i miei pensieri in questo periodo.

Non è la prima volta che lo faccio e quindi so, che il messaggio che troverò scritto, potrebbe essere una coccola che elogia qualche mia qualità o un bello schiaffo che sottolinea qualche mio errore, d’altronde, ho chiesto un’indicazione.

Prima di girare la carta però, ritorno al ricordo di quella frase “… è una cosa seria” e subito contrappongo ciò che sento: la spiritualità è importante, profonda, intima … ma diamine, seria proprio no!

Se si dice a qualcuno di essere serio immediatamente diviene triste, composto e corrucciato.
Può la spiritualità produrre questo dentro di noi?

La spiritualità è l’espressione creativa della mia profondità e la posso applicare ovunque!
Pregare, meditare, cantare, correre, disegnare, scrivere e giocare, sono atti nei quali ricerco stati di lucidità, chiarezza, liberazione, pace e sopratutto GIOIA!

Ecco, la spiritualità è innanzitutto GIOIA.

Ritornando all’invito del buon Hermann Hesse di rinunciare a prendersi sul serio, ammetto che anche stavolta, come molte altre, mi sono ritagliato uno spazio e consultato un oracolo perché qualcosa nella mia vita non va e sento dentro di me il rifiuto di mettermi in gioco, di prendere in considerazione di aver commesso degli errori e di avere delle responsabilità … è infantile lo so, ma spero che il messaggio della carta mi dica che sono “figo” e che siano la vita e gli altri ad essere sbagliati, così la parte più orgogliosa di me si può mettere l’ennesima medaglia e non dover cambiare nulla.

Giro la carta e … faccio un sospiro, sorrido e mi dico … sarò figo un’altra volta!

Ringrazio per il messaggio e cerco di assimilarlo perché mi aiuti a trasformare.
Ora so che tra 108 possibili messaggi è esattamente quello perfetto per me.

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